La solitudine è la condizione più fertile per la conoscenza.

Infatti, quando non sappiamo rivolgerci all’esterno, agli altri, e concederci alle cose del mondo, ecco che non abbiamo altro che rivolgerci all’interno, verso e dentro il pozzo buio, senza fine, dell’ignoto, il quale si rivela propriamente alla domanda: Cosa c’è là fuori?