Esiste una saturazione del linguaggio della conoscenza? Per cui ogni cosa può essere recepita da tale linguaggio attraverso un intendimento apparente non dissimile da quello che possiamo avere dinanzi a un autobus, prima di salirci, sul fatto che ci sia posto o meno?
E poi, una volta sopra il veicolo ci sposteremmo con esso, che ci porterebbe dove vogliamo, o lì vicino, ma tutto ciò non significa affatto che sappiamo guidare l’autobus.
Il linguaggio della conoscenza è dunque quell’autobus mentre la conoscenza appartiene soltanto a chi lo guida.
Ma infondo, perché il passeggero dovrebbe preoccuparsene?