Dirsi sé stessi

È bene drizzare le antenne e produrre interiormente una dovuta separazione tra realtà e parole, quando queste sono messe in fila da chi dichiara, seppur con intenzioni sincere, di raccontare, spiegare, mostrare sé stesso. Che tali discorsi, infatti, emergano da un incontro partecipato, un confronto acceso, uno scambio sentito e financo una confessione a cuore aperto, essi sono sempre il risultato di una post-produzione, necessaria, si intende, perché ogni rappresentazione possa esistere, in un modo (il nostro) o nell’altro. Alla fine, della realtà che riguarda noi stessi non vi sarà traccia, non essendo prerogativa di ciò che ci costituisce lasciarne alcuna.